Domanda:
Chi mi sà dirmi qualcosa sulla vita di Ulisse?
fighetto
2008-02-08 07:14:10 UTC
Mi serve una descrizione veloce e piccola sulla vita di Ulisse in generale(senza riferimenti a pagine web grazie)

10 punti alla persona che mi sà dare notizie esatte!
Cinque risposte:
anonymous
2008-02-10 09:54:26 UTC
Ulisse, in greco Odisseo, re di Itaca e figlio di Laerte e di Anticlea, è l'eroe più famoso di tutta l'antichità. La sua leggenda è stata oggetto di rimaneggiamenti, di aggiunte fin dall'antichità e, più ancora di quella di Achille, si è prestata ad interpretazioni simboliche e mistiche.



Nell'Iliade egli è il fedele collaboratore di Agamennone e degli altri eroi, guerriero prode quanto sagace e scaltro. Nell'Odissea, della quale è il protagonista, appare animato da sincera nostalgia della patria e della famiglia, a escogitare vie di scampo per sé e i suoi, protetto e guidato dalla dea Atena nelle avventure che lo portano ad affrontare strani popoli, mostri paurosi e la furia terribile del mare, scatenatogli contro da Poseidone.



Ulisse aveva guidato a Tr*oia un contingente di dodici navi, ma tutte le perse durante il lungo viaggio di ritorno ad Itaca, dove giunse finalmente dopo dieci anni su una nave messagli a disposizione dal re dei Feaci, Alcinoo.
Chiara N
2008-02-08 15:45:56 UTC
Ulisse era il saggio re di Itaca,suo malgrado fu costretto a partecipare alla guerra di T roia che i greci vinsero proprio grazie a lui e alla sua geniale idea del cavallo.Maledetto da Nettuno(gli aveva accecato il figlio,il ciclope Polifemo)vagò per 10 anni nelle isole del Mediterraneo,conoscendo personaggi come la Maga Circe e la ninfa Calipso.Tornato a Itaca dal suo lungo peregrinare(grazie alla dea Atena),scopre che la sua corte è invasa dai Proci che vogliono sposare la moglie,Penelope.Egli dimostra a quest'ultimi di essere Ulisse e uccide Antinoo,il più arrogante di tutti i Proci.Gli altri Proci scappano e lui finisce di vivere serenamente con la moglie Penelope ed il figlio Telemaco che lo aveva a lungo cercato
scrozy
2008-02-08 15:44:21 UTC
Ulisse (o Odisseo, dal greco Ὀδυσσεύς, Odysseus) è un personaggio letterario. Originario di Itaca, è uno degli eroi achei descritti e narrati da Omero nell'Iliade e nell'Odissea, celeberrima opera letteraria che dal suo protagonista prende il nome.



Al contrario di Achille, personaggio principale dell'Iliade, che agisce dominato dagli istinti primordiali (l'Ira in particolare), Ulisse invece (uomo dal multiforme ingegno) ricorre sovente a stratagemmi e ai suoi molteplici talenti (è in grado di costruirsi una barca sull'isola di Calipso o di fare il cantastorie presso i Feaci, ad esempio).



Ulisse lo ritroviamo anche nell'Iliade ove si distingue per la sua astuzia,intelligenza e per il suo fisico Si dice che organizzi in questo modo la presa della città: fa smontare tutti gli accampamenti greci e spostare le navi in una baia riparata. Poi costruisce con alcuni compagni un enorme cavallo in legno con un'apertura nel ventre ben nascosta dove nascondere i guerrieri più feroci. Infine la mattina dopo una sentinella troiana si accorge della scomparsa dei greci e dell'apparizione del cavallo. Quasi tutti pensano sia un omaggio a Poseidone per aiutare le navi nel viaggio di ritorno. Così lo portano in città e bevono e festeggiano tutta la notte. Appena i troiani si addormentano, però, dal cavallo spuntano i greci che aprono i portoni ai loro compagni per procedere al massacro dei nemici, ubriachi o addormentati.



Esistono diverse versioni di tale racconto:



Secondo Apollodoro, Ulisse crea il progetto del cavallo ma è Epeo, famoso artista a costruirlo prendendo il legno dal sacro monte Ida. [1]

Secondo Igino, Epeo, figlio di Panopeo sotto l'aiuto di Atena riuscì a costruire la creazione senza l'aiuto di Ulisse. [2]

Secondo Tzetze, Prilide propose sotto la guida di Atena l'idea del cavallo di legno ed Epeo fu ben lieto di creare tale opera. Ulisse ne prese tutto il merito. [3]

Secondo Pausania, il cavallo di legno era semplicemente una macchina bellica con la quale i greci attaccarono le mura e le distrussero. [4]

Secondo Virgilio per quanto riguarda il dono ricevuto, si pensava fosse di Atena perchè Odisseo e Diomede avevano derubato il tempio della dea. [5]Ma Ulisse aveva consacrato il cavallo ad Atena per evitare la sua collera. [6]



Da Itaca e ritorno [modifica]

Figlio di Laerte (anche se una tradizione lo vorrebbe figlio di Sisifo) e di Anticlea, sposo di Penelope, padre di Telemaco, Ulisse vorrebbe ritornare agli affetti familiari e alla nativa Itaca dopo dieci anni spesi a ***** a causa della guerra (suo è l'espediente del cavallo di legno che permette di sbloccare la situazione), ma l'odio di un dio avverso, Poseidone, glielo impedisce. Costretto da continui incidenti e incredibili peripezie, dopo altri dieci anni, grazie anche all'aiuto della dea Atena riuscirà a portare a compimento il proprio ritorno a casa.



Le tappe del ritorno (in greco "nostos") sono dodici, numero degli insiemi perfetti. Si alternano tappe in cui l'insidia è manifesta (mostruosità, aggressione, morte) a tappe in cui l'insidia è solo latente un'ospitalità che nasconde un pericolo, un divieto da non ingfrangere. Dopo la partenza da *****, Ulisse fa tappa a Ismaro, nella terra dei Ciconi, per fare bottino. Qui risparmia Marone, sacerdote di Apollo, che gli dona quel vino forte e dolcissimo che gli tornerà utile nella grotta di Polifemo. Seconda tappa nella terra dei Lotofagi, ospitali ma insidiosi: offrono infatti ai compagni di Odisseo il loto, un frutto che fa dimenticare il ritorno, costringendo l'eroe a costringerli con la forza a fare ritorno alle navi. La terza tappa è nella terra dei Ciclopi. Qui Odisseo, insieme ad alcuni compagni, entra nella grotta di Polifemo per chiederne l'ospitalità, rischiando invece di trovarvi la fine del viaggio: sei compagni vengono infatti divorati dal Ciclope e solo grazie alla sua astuzia Odisseo riesce a evitare l'insidia. Giunge quindi nell'isola di Eolo, dio dei venti, da cui viene ospitalmente accolto ricevendo in dono l'otre dei venti, accompagnato da un divieto da non infrangere: nessuno dovrà aprire l'otre. Saranno i compagni però che, invidiosi del dono ospitale, ormai in prossimità di Itaca, approfittando del sonno di Odisseo, apriranno l'otre scatenando i venti che risospingeranno la nave al largo. Quinta tappa presso i Lestrigoni, mostruosi quasi quanto i Ciclopi. Anche qui Odisseo perde alcuni compagni e molte navi, ma riesce a salvarsi. Giunge poi nell'isola di Circe, una maga seducente che trasforma i compagni di Odisseo in porci. Grazie all'aiuto di Ermes, che gli dà una misteriosa erba quale antidoto alla maledizione della maga, l'eroe riesce ad evitare l'insidia e costringe Circe a restituire ai compagni sembianze umane. Dopo l'avventura di Circe, Odisseo, su indicazione della stessa maga si accinge ad una nuova prova, la catabasi nel regno dei morti. Lì riesce ad entrare in contatto con le figure dei compagni perduti durante la guerra di *****, con la madre e con l'indovino Tiresia, che gli presagirà un ritorno luttuoso e difficile, invitandolo a guardarsi dal toccare le vacche del Sole iperionide. Rimessosi in rotta Ulisse dovrà vedersela ancora con le pericolose sirene, i mostri Scilla e Cariddi e con la disubbidienza dei propri compagni che non riescono a frenare la voglia di banchettare con le attraenti mucche. Per questo Odisseo racconta di essere stato per nove giorni in balia di terribili tempeste scatenate da Zeus, da cui riuscì a scampare grazie all'arrivo sull'isola di Ogigia dove incontra Calipso. Odisseo giunge quindi nella terra dei Feaci a cui racconta lo stratagemma del cavallo di *****. L'eroe è dunque riaccompagnato dai Feaci a casa con abbondanti doni, e dopo essersi rivelato al figlio e al fedele Eumeo si reca alla reggia dove si fa accogliere come un mendicante. Qui schernito ripetutamente dai tracotanti proci, partecipa alla gara di arco organizzata da Penelope, che aveva promesso di consegnarsi in sposa a colui che sarebbe riuscito a scoccare una freccia dal pesante arco del marito facendola passare per le fessure di dodici scuri. Nessuno dei pretendenti ci riesce e così l'ultimo tentativo spetta a Odisseo, che, dopo averlo scaldato sulla fiamma, riesce perfettamente nell'impresa. A questo punto non gli rimane che scatenare la vendetta che aveva attentamente preparato con Eumeo, Filezio e il figlio.





Le morti [modifica]

Letteratura e miti ci narrano quattro diverse morti di Ulisse:



Nel libro undicesimo dell'Odissea, l'indovino Tiresia predice il futuro del re itacese. Una volta uccisi i Proci, ripartirà verso terre lontane, ai confini del regno di Poseidone. Giungerà ad una terra dove non si conoscono il mare e le navi, dove non si condiscono i cibi col sale. Quando un viandante scambierà il remo di Ulisse per un ventilabro, potrà fermarsi, piantare il remo, offrire sacrifici a Poseidone. Tornerà quindi ad Itaca, offrirà sacrifici a tutti gli dei e una lieta morte verrà dal mare durante una serena vecchiaia circondato da popoli pacificati.

Nell'Epitome dello Pseudo-Apollodoro, tornato ad Itaca, l'eroe scopre che Telemaco ha lasciato la sua casa. Dopo che un oracolo gli ha predetto infatti che Ulisse sarebbe morto per mano del figlio, Telemaco ha scelto l'esilio volontario nella vicina Cefalonia. Ulisse, senza esserne a conoscenza, ha dato un figlio a Circe, presso la quale aveva soggiornato nel suo lungo viaggio di ritorno da *****. Telegono, questo il suo nome, era alla ricerca del padre e sulle sue orme giunge ad Itaca. Lo sbarco di stranieri provoca un immediato allarme, così Ulisse e le sue guardie scendono alla riva. Ne nasce una battaglia, in cui Ulisse muore proprio per mano di Telegono.

Nella Divina Commedia di Dante, Inferno-canto XXVI, il poeta immagina l'ultimo viaggio di Ulisse, l'ultima sfida oltre le Colonne d'Ercole. L'impresa si conclude con il naufragio e la morte dell'eroe greco con tutti i suoi compagni.

Ne "l'ultimo viaggio" (nei Poemi Conviviali) di Pascoli, Ulisse, passati dieci anni dal suo ritorno, riprende il mare e percorre a ritroso il viaggio dell'Odissea. Ma i suoi ricordi non corrispondono più alla realtà. Presso l'isola delle sirene naufraga e il suo corpo è trasportato dal mare sull'isola di Calipso.



Ulisse nell'arte [modifica]

Nell'arte greca, le prime raffigurazioni di Odisseo sono di pittori vascolari del periodo orientalizzante, inizio del VII secolo, dunque immediatamente successive la composizione dell'Odissea stessa. Nelle loro opere la più rappresentata è la scena dell'accecamento di Polifemo da parte di Odisseo e dei suoi compagni, episodio che più di altri evidenzia l'astuzia e l'intelligenza dell'eroe, per cui si vede come sin dall'inizio l'arte figurativa interpreti correttamente la figura di Odisseo, secondo la lettura che ne verrà data nei secoli successivi. In quanto a frequenza di attestazione, poi, per secondo viene l'incontro con Scilla, il peggior pericolo forse tra quelli effettivamente corsi da Odisseo durante le sue peregrinazioni e per terzo, infine, quello con le Sirene, simbolo per eccellenza del potere della seduzione della conoscenza. Dopo l'età protogreca le raffigurazioni del mito di Odisseo, comparse, come s'è detto, improvvisamente e massicciamente nella pittura vascolare e in quella minore nella prima metà del VII secolo, si interrompono quasi del tutto. Per l' età classica ci è pervenuto un solo esempio, un cratere italico del tardo V scolo, che però si riferisce non al testo omerico ma a Il Ciclope, il dramma satiresco di Euripide. Il tema diventerà nuovamente fiorente solo in età ellenistica, per poi diventare una tra le fonti
anonymous
2008-02-08 15:24:02 UTC
E' vissito tanto tempo fa su un'isola greca di cui era il re, poi partecipò alla guerra di T-roia, quella con Brad Pitt e Orlando Bloom per intenderci, poi viaggiò un casino per le isole del Mediterraneo cercando tutte le disco più famose e si bombò la maga Circe, nota cubista di Ibiza.

Tornato a casa scoprì che sua moglie gli faceva le corna ( e te credo, dopo tutto quel tempo!), ma la perdonò, mandò a calci nel sedere fuori casa il suo amante e vissero tutti felici e contenti!



PS: un certo Omero ne scrisse la biografia, mai autorizzata.
samantha
2008-02-08 15:21:46 UTC
credo ke sia nato qlk anno fa e da un bel pò vive felicemente all'acquafan d riccione dove tutti gli dicono: DELFINO CURIOSO


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