ti passo la mia: 10 punti me li merito pero perche io ci ho messo a farla in 7 ore
ciao
ARCHITETTURA GRECA
Scoprire e comprendere il mondo classico significa scoprire e comprendere almeno in parte le origini della moderna civiltà occidentale.
INTRODUZIONE STORICA
Verso il 1330 a.C invasori provenienti dalla frontiera settentrionale del mondo ellenico, noti come Dori provocarono la disgregazione delle basi stesse della civiltà micenea, ebbe così inizio il Medioevo Ellenico caratterizzato da un lato dalla dissoluzione delle vecchie forme politico-sociali della civiltà micenea, dall’altro dalla feconda incubazione di una nuova fioritura culturale; fu il momento di connessione tra età micenea ed età classica.
L’inizio della cultura ellenica è databile agli anni immediatamente successivi all’800 a.C, non ebbe confini ben definiti ma era diffusa dalla Grecia alle isole egee, dalle coste dell’attuale Turchia e del Mar Nero alla Sicilia e all’Italia meridionale, fino alla costa mediterranea della Spagna
Le popolazioni dei litorali della Grecia erano formate da due gruppi etcnici:
-ionico (Atene,Calcide,Eretria,12 citta della Ionia sulla costa occidentale dell’Asia Minore e Massaia)
-dorico (Sparta,Corfù,Rodi,Creta)
Nel 179 a.C questi popoli riuscirono a sopprimere l’opposizione dei loro maggiori rivali, Persiani e Fenici.
Il nuovo ordinamento ellenico non presentava un sistema unitario di governo ma era caratterizzato da staterelli autonomi di volta in volta governati da sovrani, da piccoli gruppi di potere e da una maggioranza di liberi cittadini
ORIGINE DEL TEMPIO
Gli architetti greci inseriscono i loro templi non secondo rigidi schemi prestabiliti, ma armoniosamente e lasciando intatta la bellezza della natura della quale intuiscono la sacralità . Cercano di capire i significati profondi e individuarli propri di ogni spazio naturale e di costruire disponendo gli edifici secondo una distribuzione apparentemente libera, in realtà raffinatamente connessa con questa esigenza profonda di armonia e sintonia con la natura.
Il tempio è il tipo architettonico al quale gli architetti greci dedicano principalmente le loro ricerche espressive ed estetiche.
Ogni polis anche se piccola si gloria del suo tempio per far si che la divinità viva all’interno della città .
Nei grandi santuari sorti fuori delle città accorrono pellegrini da ogni parte della Grecia. Inoltre durante le feste ‘’panelleniche’’ regnava sempre la pace.
I cittadini vollero dunque qualificare e sublimare al massimo il tempio quale dimora delle divinità protettrice dei singoli e di tutta la comunità e quindi volentieri dedicarono anni di lavoro alla sua erezione.
Inizialmente le prime espressioni dei templi sono semplici e povere partendo dalla soluzione a sala semplice rettangolare preceduta da un portico si arriverà in seguito alla complessa formulazione peristilia costituita dalla cella circondata da colonne.
Il popolo greco si muoveva e svolgeva i riti sacri fuori dal tempio,considerato la dimora della divinità . Il tempio greco racchiude la statua della divinità mentre i riti sacri si svolgevano nel recinto sacro.
Il tempio è organizzato basandosi su un asse si simmetria, il recinto sacro non segue questa stessa legge tranne che nel periodo ellenistico.
La scelta del luogo e della posizione, lo sfondo, la comprensione della poesia dei vari paesaggi e delle sensazioni che trasmettono agli uomini sono fattori fondamentali che contribuiscono a vitalizzare l’espressione architettonica.
(Templi arcaici) Nulla è rimasto dei primitivi templi realizzati con materiali poveri,cioè con pietre tenere, argilla e legno. Ci sono modelli in ceramica che danno un indicazione preziosa di questa genesi. Ci tramandano l’immagine di templi costituiti da un aula a pianta rettangolare , a volte absidata, coperta da un tetto a due falde e aventi sul davanti u piccolo portico sostenuto da due colonne e in alto una finestra per l’illuminazione dello spazio interno.
Dal punto di vista tipologico il tempio presenta una cella (naos) contenente la statua della divinità , che costituisce il nucleo di tutto l’edificio. Alla cella a pianta rettangolare possono essere associati altri spazi quali il portico (pronao) orientato verso oriente che conduceva direttamente alla cella e un locale per il tesoro anch’esso porticato nella parte posteriore (opistodomo).il prono e l’opistodomo ospitavano ricche offerte agli dei, erano chiusi con sbarre e cancellate metalliche.
Il tempio viene chiamato in antis quando presenta sul davanti un prolungamento dei muri laterali della cella o doppiamente in antis quando questo prolungamento di riscontra anche nella parte posteriore, prostilo quando presenta un portico anteriore, anfiprostilo quando ha anche il portico posteriore.
Inoltre può essere circondato da una fila di colonne (periptero) o da due file di colonne (diptero), ovvero può presentare semicolonne addossate alle pareti della cella (pseudoperiptero).L’insieme di colonne che circondano la cella si chiamano pitteroma.
Secondo il numero delle colonne sulla fronte di accesso il tempio rettangolare viene chiamato ad esempio tetrastilo,pentastilo,esastilo,eptastilo,octastilo…
Oltre ai templi a pianta rettangolare compaiono anche edifici a carattere centrico avente pianta circolare (tholos) in particolare destinati alla celebrazione di mitici eroi.
Prima di arrivare alla realizzazione in pietra e quindi basandosi sul sistema trilitico gli architetti avevano realizzato templi con i vari elementi componenti lignei.
Solo in un secondo momento si passò alla realizzazione di colonne e architravi in pietra. Ma nei primi templi in pietra i Greci tendevano ancora riecheggiare la tecnica costruttiva e la decorazione di quelli costruiti in precedenza in legno e in mattoni crudi con aggiunte di terracotta.
Il blocco di pietra doveva essere tagliato perfettamente sui piani di posa e non strisciato ma trasportato con apposite macchine. Per collegare poi le pietre tra di loro si facevano colature di metallo fuso nelle incisioni realizzate tra pietra e pietra creando così precisi elementi metallici di legamento.
Nei templi greci si passa da colonne di dimensioni in scala umana in legno a colonne di pietra di varie modulazioni e anche si arriva a soluzioni di dimensioni decisamente monumentali.
Le colonne greche non sono monolitiche, a differenza dell’architrave, ma sono formate da parti cilindriche (rocchi) sovrapposte. La colonna veniva dunque realizzate mediante rocchi sbozzati ma perfettamente eseguiti sul piano di posa e con un foro corrispondente all’asse della colonna per permettere il realizzare il collegamento di rocchi stessi. In un secondo momento intervenivano scultori e scalpellini che rifinivano e scanalavano le colonne in modo perfetto.(FOTO 11-78-79)
ETA’ ARCAICA
Dal 700 sino al 500 a.C.
Al regime monarchico subentrò un governo aristocratico grazie a:
-Nascita della polis: sorta dapprima nelle colonie dell’Asia Minore successivamente si diffuse poi anche nella penisola greca diventando il centro economico, politico, militare della società dominata dall’aristocrazia. Inoltre la polis poneva anche le premesse per il superamento del regime aristocratico.
-Colonizzazione del Mediterraneo:caratteristiche specifiche della vita delle colonie sono costituite da una nobiltà , incapace di operare una rapida riconversione della propria ricchezza terriera mediante l’investimento della sua rendita in attività mercantili e artigianali, presto soppiantata da una nuova classe di ricchi composta da mercanti,banchieri,armatori..Quest’ ultima, alleandosi con le classi medie e inferiori, da essa protetta contro sopraffazioni delle aristocrazie retrograde, conseguì a poco a poco il potere politico. Grazie all’assunzione dei poteri da parte di legislatori o arbitri tra cui i tiranni che svolsero una funzione positiva. Rappresentarono la forma di transizione alla democrazia perchè segna la vittoria decisiva dell’individualismo sull’ideologia della stirpe,limita lo sfruttamento del popolo,determina la vittoria del mercante sul proprietario terriero.
La polis e la colonizzazione influirono potentemente anche sulla vita culturale del popolo greco. La polis fece di ogni uomo un cittadino, nelle colonie la valorizzazione dell’iniziativa del singolo,un apertura a nuovi flussi di pensiero che portarono al fiorire di una nuova cultura e poesia.
ORDINE DORICO
L’ordine dorico è particolarmente legato alle aree del Peloponneso e alle colonie greche in Italia.
Si presenta in una forma essenziale con elementi meno slanciati di quelli degli altri ordini.
La colonna dorica non ha una sua base ma poggia direttamente su una platea (stilobate) circondata da gradoni (crepidoma).Il fusto della colonna è rastremato, cioè va restringendosi verso l’alto. Ha un profilo non costituito da una linea retta ma da una linea leggermente curva (entasi) che elimina l’effetto di rigidità , inoltre non è liscio ma ha scalmanature poco profonde unite a spigolo vivo e rendono più evidente la visione della rotondità del fusto stesso attraverso l’accentuazione del chiaroscuro. Il capitello è costituito dall’echino, forma tronco conica, e dall’abaco,a forma di parallelepipedo quadrato. Sopra il capitello corre l’architrave liscio che insieme al fregio, formato da triglifi,tavolette rettangolari aventi scalmanature verticali, e metope,tavolette di forma quadrata lisce o ornate da basso rilievi,e alla cornice costituisce la trabeazione. Tra l’architrave e il fregio vi è ina strisci piatta e sporgente (tenia) sotto la quale in corrispondenza di ogni triglifo è disposto un listello (regula) con gocce. La trabeazione si conclude infine con la cornice che sporge e presenta nella parte inferiore mutuli e gocce, mentre è coronata nella parte superiore dalla gronda sia sui fianchi del t