Domanda:
aiuto mi serve una ricerca, 10 punti, mi aiutate?
anonymous
2008-02-07 05:29:17 UTC
Ragazzi chi di voi mi può aiutare a fare una ricerca sull' <> per favore non mandatemi i link dei siti, copiate e incollate, perchè il pc non mi apre i link, solo una cosa non fatela troppo lunga, max 2 pag.. grazie a ki mi aiuterà...
Sette risposte:
annaluisa b
2008-02-07 05:54:34 UTC
riveste particolare importanza per tutta la storia dell'architettura occidentale. La codificazione che, in età arcaica, verrà sviluppata per l'architettura templare nei tre ordini dorico, ionico e corinzio diventerà con l'ellenismo il linguaggio universale del mondo mediterraneo.



L'architettura romana rielaborerà questo linguaggio, mantenendolo invariato nelle sue componenti essenziali grammaticali, e verrà di nuovo riscoperto (senza in realtà



Fin dalle sue origini, risalenti al Medioevo ellenico, il tempio conservò la sua funzione di "casa del dio". Il tempio veniva inglobato in una struttura decisivamente più vasta: il santuario, delimitato con precisione da recinti in legno o da mura. Il perno del santuario era l'altare che sorgeva su un'altura, attorno alla quale venivano immolate le vittime (i greci in tale modo speravano di ottenere la condiscendenza del dio). Nella celletta (in greco "naos") veniva custodita la statua, in legno o marmo, che rappresentava la divinità. In origine le dimensioni del tempio erano assai modeste, poiché l'accesso era consentito soltanto ai sacerdoti. Il tempio era costruito con le modalità e i materiali delle case comuni. Col passare degli anni, venne arricchito da fregi marmorei, statue, stucchi e da bassorilievi. Inoltre, il basamento su cui si poggiava la struttura venne gradualmente sopraelevato, facendo in modo che il tempio vantasse una posizione di spicco rispetto alle costruzioni adiacenti.
CIAN
2008-02-07 05:44:41 UTC
Quando si parla di arte greca il pensiero conduce alle sculture sublimi del periodo dell'arte classica, alle morbide forme scolpite nel marmo candido giunto dalla lontana Paros. L'arte greca continentale, dall'età del bronzo all'invasione dorica è definita come “Elladica”.

Intorno al 1200 a.C le popolazioni erano suddivise in: Dori, Ioni ed Eoli. I Dori erano situati nella Grecia centrale e nel Peloponneso; gli Ioni nell'Attica e nelle isole dell'Egeo e gli Eoli nella Tessaglia e Beozia.

Nel VII sec. a.C. La civiltà greca comincia a definirsi con caratteri peculiari nel periodo detto arcaico e nel V sec circa, raggiunge l'unità politica attraverso la supremazia di Atene.

L'arte greca raggiunse sicuramente i suoi più alti livelli nella rappresentazione della figura umana, e lo studio anatomico dell'uomo e il suo movimento armonioso furono resi nel marmo come nel bronzo, non solo con grandissima abilità tecnica, ma con una solennità che prescinde da gesti o posture, e che deriva da un esatto equilibrio tra fervore e compostezza nell'arte.

In realtà, anche se dell'arte greca più spesso ricorre alla mente il periodo eccelso dell'arte classica, anche il periodo che la precede, e quello che la segue, rappresentano momenti centrali per lo studio di tutta la storia dell'arte a seguire.

L'arte greca è pertanto divisa in tre grandi periodi: il Periodo Arcaico (dall'VII secolo al VI sec a.C.) dove nell'arte sono ancora riconoscibili i modi espressivi dei Dori e degli Ioni, e a cui risalgono templi semplici e massicci ed in arte sculture immobili e solenni. Vengono in questo periodo definite le tipologie fondamentali sia delle opere architettoniche che scultoree.

Comincia ad emergere l'interesse per la rappresentazione della figura umana vista in relazione alla rappresentazione dell'essere divino attraverso forme naturali. I principali tipi di scultura arcaica saranno i Kouros, - giovani uomini- e le Kore- fanciulle. Lo schema di rappresentazione è sempre lo stesso: i Kouroi sono nudi e fissati nell'atto di avanzare con la gamba sinistra. Le braccia sono dritte lungo i fianchi e i pugni chiusi. Lo sguardo è fisso ed accenna appena ad un sorriso, i capelli sono lunghi e raccolti in trecce. Le Korai, invece, presentano un chiton, cioè una veste lunga ed un mantello, l'Himation. Le pieghe dell'abito creano un gioco di luci ed ombre che conferiscono all'immagine un prevalente gusto ionico. È infatti possibile distinguere in questi modelli di donne e di uomini, le prevalenti correnti stilistiche che li avvicinano allo stile dorico, ionico o attico. Le sculture doriche infatti, hanno forme più massicce e i volumi squadrati, come volti a rappresentare uno spirito guerriero.

Quelle ioniche sono più leggere e dense di vivaci giochi chiaroscurali riflettendo una immagine più dinamica e leggiadra, come la civiltà da cui provengono. Infine la plastica attica che si afferma sul finire del periodo arcaico sembra fondere i due stili precedenti nello scopo di pervenire ad un equilibrio formale che ne comprenda i caratteri essenziali. Il carattere quasi astratto delle figure arcaiche cederà poi il passo alle figurazioni a carattere naturalistico che via via porterà all'evoluto concetto di arte come mimesi, imitazione della natura in forma sublimata.

Durante il Periodo Classico, che si definisce anche età di Pericle, (che va dalla seconda metà del V secolo a tutto il IV secolo a.C.), l'arte presenta caratteri unitari e ben definiti e un compito preciso: quello di divulgare valori religiosi, sociali e politici. A questo periodo risalgono i templi slanciati e riccamente decorati e vi corrispondono sculture che propongono una bellezza fisica slanciata, quasi irreale nella loro carica espressiva fatta di tensione e movimento. In arte prevale l'emblematica figura di Fidia. Con il periodo classico si intende anche abbracciare la “seconda classicità”, e quel periodo di tempo che si conclude con la figura di Lisippo nella II metà del IV sec. Infine il periodo ellenistico che si inquadra dalla data della morte di Alessandro Magno, avvenuta nel 323 a.C. alla conquista da parte dei romani dei regni ellenistici – I sec a.C.

I riflessi della mutata situazione politica si rifletteranno nella produzione artistica.

L'antica religione greca trovava il suo riferimento nella mitologia. Dal VI sec a.C. Si svilupperanno, nelle colonie della Magna Grecia e in Asia minore delle forme filosofico-scientifiche separate dalla religione e, nel V sec., si svilupperanno ancor di più le teorie filosofiche.

Proprio nel periodo culminante dell'arte classica ad Atene agirà Socrate che affermerà l'esistenza di una verità universale. Platone, suo discepolo, opporrà la sua visione idealistica alla crisi di valori che all'inizio del IV secolo cominciava a farsi strada. L'armonico rapporto che si ricerca in arte con le leggi della natura, deriva dal contesto culturale greco. La perfezione formale cui l'arte aspira e che si concretizza nella ricerca di proporzione armonica e equilibrio deve collocarsi nell'ottica di un riflesso divino nella natura e in un perseguito senso etico. Del resto le divinità hanno forma umana e il loro aspetto deve poter richiamare concetti di giovinezza e vigore e comunicare l'idea di una bellezza perfetta e incorruttibile nella loro immortalità. I grandi scultori del V secolo saranno Mirone, Policleto e Fidia.

Nella II metà del V sec. la scultura classica stabilirà i modelli della plastica greca, che perdureranno fino al IV sec. quando subentreranno i diversi caratteri della scultura ellenistica.

Il complesso monumentale dell'Acropoli di Atene, voluto da Pericle, era destinato a divenire il simbolo della grandezza greca: qui, la decorazione scultorea e pittorica ravvivava le forme pure ed eleganti del tempio. La colorazione prevedeva l'azzurro, il rosso, e l'oro su alcune modanature e sui cassettoni marmorei, con motivi geometrici o floreali stilizzati. Le sculture del tempio, erano distribuite su novantadue metope e su un fregio di centosessanta metri che girava intorno alla cella e sui due frontoni. Per avere una idea esatta dell'antica composizione sono stati utilizzati i disegni eseguiti dal pittore Carrey prima dell'esplosione del Partenone, -che era stato utilizzato come polveriera, nel 1687-. Le metope, pressappoco quadrate, erano quattordici sui lati brevi, trentadue sul lunghi. Sul lato occidentale era rappresentata un'amazzonomachia, a ricordo della guerra contro i persiani. Sul lato nord l'unica metopa leggibile è la trentaduesima, che raffigura probabilmente Iris ed Hera, -divinità rappresentanti i fenomeni naturali e la terra-. Nel lato orientale, una gigantomachia. Le metope conservate meglio appartengono al lato occidentale. Il tema era una Lotta fra Centauri e Lapiti, -popolo mitico della Tessaglia noto per avere liberato quella regione dei Centauri- metafora espressa della lotta tra bestialità e ragione. Ideato da Fidia, il lunghissimo fregio, della cella rappresenta in chiave realistica la processione delle Panatenee, (festa civile e religiosa di Atene, che si svolgeva in estate in onore della dea protettrice della città). Sul lato occidentale del fregio, si snoda un corteo di cavalieri con un personaggio che li guida. Sul lato settentrionale cavalieri sono preceduti da carri e seguiti da anziani, da suonatori e da portatori di offerte. Sul lato meridionale la tematica si ripete. Su quello occidentale un po' meno affollato, le fanciulle ateniesi offrono ad Atena il sacro peplo. Di struttura complessa e dinamica è la rappresentazione sul frontone occidentale. E' la lotta fra Athena e Poseidone per il possesso dell'Attica.

Il capolavoro di Fidia, è l'Athena Parthenos, d'oro e avorio che era posta all'interno della cella quale sacro simbolo della libertà ateniesi. Alta circa dodici metri presentava le parti nude erano di avorio e gli occhi di pietre preziose. Il capo coperto da un elmo con al centro di una sfinge e ai lati di grifi, la Dea indossava una lunga veste e sul petto una testa di gorgone d'avorio. Nella mano destra reggeva una Nike, la dea della vittoria, coronata d'oro mentre la sinistra recava uno scudo rotondo decorato all'esterno da una testa di gorgone e da un'amazzonomachia.

A sud dei Propilei il Tempio di Athena Nike, presentava una statua di culto, l'Athena Nike, in legno. Lungo il lato sud delle mura fu costruito l'Eretteo, che nel lato meridionale sullo stesso asse presenta la Loggia delle Korai con le note sei statue femminili (cariatidi) oggi sostituite da copie.

La guerra del Peloponneso, svoltasi dal 431 a.C al 404 a. C segna una svolta: gli ideali etici e politici che si erano basati sulla unità della civiltà greca entrano progressivamente in crisi. Inizia il periodo della cosiddetta “seconda classicità”, nella quale si cominciano ad affermare in arte delle espressioni che indulgono ad una maggiore sensibilità emotiva. Scopas, Prassitele e Lisippo nel IV sec. a. C. ne rappresentano gli sviluppi. Scopas, fu scultore del marmo, e trasferì nelle sue opere una carica espressiva che esprimeva “passione”. Di lui è nota soprattutto la “Menade danzante”, che faceva parte della decorazione di un Tempio. Qui si nota per la prima volta, nella violenta torsione del busto e nella testa rovesciata all'indietro un insieme di coinvolgente movimento, che insieme a quello delle vesti conferisce alla figura il senso ossessivo della danza dionisiaca. Contrariamente al periodo precedente, ora i contrasti chiaroscurali sono forti ed esprimono una intensa drammaticità. Esemplificativo il paragone di Argan, a tal proposito: “Nella scultura di Fidia- afferma il critico- la forma plastica si identificava con lo spazio, in quella di
angry Jack
2008-02-07 05:36:09 UTC
L'Architettura greca riveste particolare importanza per tutta la storia dell'architettura occidentale. La codificazione che, in età arcaica, verrà sviluppata per l'architettura templare nei tre ordini dorico, ionico e corinzio diventerà con l'ellenismo il linguaggio universale del mondo mediterraneo.



L'architettura romana rielaborerà questo linguaggio, mantenendolo invariato nelle sue componenti essenziali grammaticali, e verrà di nuovo riscoperto (senza in realtà essere mai stato dimenticato) nel rinascimento e nei secoli successivi fino al XIX secolo. Abbandonato definitivamente dal Movimento Moderno (sebbene un ordine classico latente sia rintracciabile nell'opera di alcuni architetti razionalisti), il linguaggio dell'architettura greca avrà una rinascita effimera con il postmoderno della fine del XX secolo.

Fin dalle sue origini, risalenti al Medioevo ellenico, il tempio conservò la sua funzione di "casa del dio". Il tempio veniva inglobato in una struttura decisivamente più vasta: il santuario, delimitato con precisione da recinti in legno o da mura. Il perno del santuario era l'altare che sorgeva su un'altura, attorno alla quale venivano immolate le vittime (i greci in tale modo speravano di ottenere la condiscendenza del dio). Nella celletta (in greco "naos") veniva custodita la statua, in legno o marmo, che rappresentava la divinità. In origine le dimensioni del tempio erano assai modeste, poiché l'accesso era consentito soltanto ai sacerdoti. Il tempio era costruito con le modalità e i materiali delle case comuni. Col passare degli anni, venne arricchito da fregi marmorei, statue, stucchi e da bassorilievi. Inoltre, il basamento su cui si poggiava la struttura venne gradualmente sopraelevato, facendo in modo che il tempio vantasse una posizione di spicco rispetto alle costruzioni adiacenti.

periodo arcaico vede la codificazione degli ordini classici, in particolare il dorico e lo ionico, mentre il corinzio, che può essere considerato una derivazione dello ionico, ebbe fortuna soprattutto presso i romani.



Di questi due ordini, il dorico venne largamente utilizzato anche nelle colonie della Magna Grecia, mentre lo ionico, di carattere più orientale, soprattutto in Asia Minore.



L'origine degli ordini classici è controversa. Fra le ipotesi più accreditate, anche da fonti antiche, si suppone che gli elementi decorativi dell'ordine dorico fossero in origine elementi funzionali di una struttura di legno. Ad esempio i triglifi sembrano derivare dalla testata delle travature della copertura, mentre le metope non sarebbero altro che l'evoluzione dei tamponamenti fra una trave e l'altra. Ciò sarebbe confermato anche dalla posizione dei triglifi, posti in corrispondenza di ciascuna colonna e quindi razionali dal punto di vista strutturale; inoltre i triglifi sono vincolati ad occupare l'angolo dell'edificio, di conseguenza nasce il "conflitto angolare", che si presentava ogni qual volta le necessità di rispettare la posizione del triglifo sull'asse della colonna e contemporaneamente sull'angolo dell'edificio venivano in contrasto.



L'origine dell'ordine dorico dall'architettura in legno è anche confermata da fonti letterarie come Plutarco, che descrive l'antico tempio di Hera a Olimpia con ancora presenti alcune colonne di legno, che venivano progressivamente sostituite da colonne in marmo man mano che si deterioravano.



Non bisogna trascurare anche l'influsso delle altre culture mediterranee. In particolare molti elementi che compongono l'architettura greca erano già presenti in quella egiziana. Solo nell'architettura greca trovano però quella sintesi fra monumentalità e armonia e quella coerenza logica così caratteristica.architettura greca arcaica viene in genere collocata dal 1100 a.C. al 480 a.C. circa, dopo il quale l'arte greca raggiunse il suo vertice e si preferisce parlare di architettura greca classica. Rispetto alla precedente fioritura dell'architettura micenea (circa 1300 a.C.) esiste un buco di circa due secoli, probabilmente di guerra e sostentamento, chiamato Medioevo ellenico. In questo periodo avvenne anche il passaggio dall'età del bronzo all'età del ferro.



La ripresa dell'architettura si manifestò in un primo periodo con diverse differenze: invece di cittadelle sovrastate da un palazzo del principe, le città diedero sempre maggior rilievo all'architettura religiosa, con la comparsa dei primi sacrari, poi templi. Questi edifici avevano un portico antistante simile al megaron di Micene, ed erano costruiti con mattoni di argilla essiccata al sole con l'aggiunta di travi in legno di sostegno. A differenza dei palazzi minoici o micenei la copertura degli edifici prevedeva la paglia, quindi i tetti avevano falde inclinate. Inoltre la scelta di estendere il colonnato su tutto il perimetro dell'edificio si palesò in questo periodo ed ebbe una fondamentale importanza negli sviluppi dell'architettura greca. Templi lignei [modifica]



L'edificio templare più antico conosciuto fu scoperto nel 1981 a Lefkandi, in Eubea. Si tratta di una grande costruzione fondata su uno zoccolo in pietra, sormontato da muri in mattoni crudi e circondato da un colonnato esterno in legno strutturale. L'edificio, lungo più di 40 m, fu utilizzato come sepoltura di un importante personaggio che subì il rito dell'incinerazione secondo modalità molto simili a quelle descritte da Omero, ed è databile verso il 950 a.C. Le pareti interne erano coperte da stucco, mentre il tetto di canne era sostenuto da pali.



Per trovare un altro tempio ligneo di cui siano rimaste tracce archeologiche si deve arrivare al 750 a.C. al tempio di Hera a Samo, dove il colonnato venne aggiunto attorno alla cella costruita circa cinquant'anni prima, per poi venire completamente sostituito in all'inizio del VII secolo a.C.



Un nuovo progresso tecnico fu l'introduzione delle tegole in terracotta, introdotte a Corinto nel VII secolo a.C.: il loro peso fece sì che si abbassasse la pendenza delle falde (rispetto alle coperture in paglia) e che le colonne fossero costruite in pietra, oltre a un miglioramento nella tecnica di costruzione dei muri. Uno dei primi templi ad avere la copertura in tegole fu il tempio di Apollo a Thermos, edificato verso il 630 a.C., in un momento di transizione dal legno alla pietra: le colonne erano lignee (quindici sui lati lunghi e cinque su quelli corti, sostituite con colonne di pietra in eta ellenistica), e con le pareti in mattoni crudi reggevano la copertura coperta da tegoli. Al centro della cella si allineava un'altra fila di colonne (una caratteristica presto abbandonata per i templi successivi), mentre per la prima volta si incontra un portico posteriore (opistodomo). La trabeazione era lignea (e non venne mai sostituita), con abbondanti decorazioni in terracotta quali metope (80 cm. per lato) e triglifi che presagivano ai futuri sviluppi dell'ordine dorico. Le metope, che erano fissate a un sostegno in mattoni crudi, sono pervenute ai giorni nostri e raffigurano immagini di Gorgoni e altre scene mitologiche; anticamente presentavano una policromia a colori vivaci. I triglifi erano pure in terracotta o in legno e servivano sia come decorazione che come protezione per le travi della trabeazione. Sulla gronda erano allineate file di maschere in terracotta, antenate delle antefisse.



Templi dorici [modifica]



Il primo ordine architettonico, un canone formalmente fisso, fu quello dorico, definito nel VII secolo a.C.: fronte a oriente, cella contenente la statua della divinità proceduta da un vestibolo o un atrio con colonne (il pronao), una sala dietro alla stanza della statua come camera del tesoro o dell'oracolo e l'opistodomo; le ricche offerte conservate nell'opistodromo e nel pronao erano protette da cancellate metalliche; l'altare per i sacrifici di animali era situato davanti all'ingresso, per cui i fedeli lo guardavano dall'esterno e la sua forma esteriore doveva pertanto risultare esteticamente bella e interessante.



A partire da questi presupposti verso la metà del VII secolo i greci svilupparono una grande perizia nello scolpire la pietra sia per architettura che per scultura, e in un primo tempo glie elementi lapidei si adattarono alle forme di ciò che fino ad allora era stato in legno: per questo si parla anche di "carpenteria in pietra", secondo una tradizione interpretativa che risale a Vitruvio. Secondo altri studiosi invece gli elementi dello stile dorico non ricalcavano strutture funzionali già in legno, ma erano delle invenzioni puramente estetiche, che creavano particolari effetti monumentali. Un'altra questione aperta è il rapporto tra il nascente stile dorico e l'architettura dei templi egizi, altrettanto dotati di muratura e colonne (come il Tempio di Amon a Karnak costruito tra il XVII e l'XI secolo a.C). L'ipotesi dipende anche dalla datazione dei primi templi dorici: se fossero stati costruiti con certezza dopo circa il 660 a.C. allora l'influenza egizia sarebbe più probabile per via dei contatti più stretti tra le due culture. Indizi sono anche la scultura monumentale greca arcaica, così rigida e frontalmente statica, come nelle figure egizie, e la simile tecnica di posa in opera e di levigatura dlle pietre massiccie tra la fine del VII e l'inizio del VI secolo.

Templi ionici [modifica]



Lo stile ionico si sviluppò nelle colonie sulla costa dell'Egeo in Asia Minore e sulle isole orientali. La morbida grazia dell'ordine ionico è stata paragonata a una bellezza di tipo femminile, rispetto alla solida robustezza dell'ordine dorico. L'origine dello ionico è ancora incerta: alcuni prototipi di capitelli di forma rettangolare allungata sono stati trovati
anonymous
2008-02-07 05:35:37 UTC
L'Architettura greca riveste particolare importanza per tutta la storia dell'architettura occidentale. La codificazione che, in età arcaica, verrà sviluppata per l'architettura templare nei tre ordini dorico, ionico e corinzio diventerà con l'ellenismo il linguaggio universale del mondo mediterraneo.



L'architettura romana rielaborerà questo linguaggio, mantenendolo invariato nelle sue componenti essenziali grammaticali, e verrà di nuovo riscoperto (senza in realtà essere mai stato dimenticato) nel rinascimento e nei secoli successivi fino al XIX secolo. Abbandonato definitivamente dal Movimento Moderno (sebbene un ordine classico latente sia rintracciabile nell'opera di alcuni architetti razionalisti), il linguaggio dell'architettura greca avrà una rinascita effimera con il postmoderno della fine del XX secolo.

Le origini:

Fin dalle sue origini, risalenti al Medioevo ellenico, il tempio conservò la sua funzione di "casa del dio". Il tempio veniva inglobato in una struttura decisivamente più vasta: il santuario, delimitato con precisione da recinti in legno o da mura. Il perno del santuario era l'altare che sorgeva su un'altura, attorno alla quale venivano immolate le vittime (i greci in tale modo speravano di ottenere la condiscendenza del dio). Nella celletta (in greco "naos") veniva custodita la statua, in legno o marmo, che rappresentava la divinità. In origine le dimensioni del tempio erano assai modeste, poiché l'accesso era consentito soltanto ai sacerdoti. Il tempio era costruito con le modalità e i materiali delle case comuni. Col passare degli anni, venne arricchito da fregi marmorei, statue, stucchi e da bassorilievi. Inoltre, il basamento su cui si poggiava la struttura venne gradualmente sopraelevato, facendo in modo che il tempio vantasse una posizione di spicco rispetto alle costruzioni adiacenti.

Età araica:

Il periodo arcaico vede la codificazione degli ordini classici, in particolare il dorico e lo ionico, mentre il corinzio, che può essere considerato una derivazione dello ionico, ebbe fortuna soprattutto presso i romani.



Di questi due ordini, il dorico venne largamente utilizzato anche nelle colonie della Magna Grecia, mentre lo ionico, di carattere più orientale, soprattutto in Asia Minore.



L'origine degli ordini classici è controversa. Fra le ipotesi più accreditate, anche da fonti antiche, si suppone che gli elementi decorativi dell'ordine dorico fossero in origine elementi funzionali di una struttura di legno. Ad esempio i triglifi sembrano derivare dalla testata delle travature della copertura, mentre le metope non sarebbero altro che l'evoluzione dei tamponamenti fra una trave e l'altra. Ciò sarebbe confermato anche dalla posizione dei triglifi, posti in corrispondenza di ciascuna colonna e quindi razionali dal punto di vista strutturale; inoltre i triglifi sono vincolati ad occupare l'angolo dell'edificio, di conseguenza nasce il "conflitto angolare", che si presentava ogni qual volta le necessità di rispettare la posizione del triglifo sull'asse della colonna e contemporaneamente sull'angolo dell'edificio venivano in contrasto.



L'origine dell'ordine dorico dall'architettura in legno è anche confermata da fonti letterarie come Plutarco, che descrive l'antico tempio di Hera a Olimpia con ancora presenti alcune colonne di legno, che venivano progressivamente sostituite da colonne in marmo man mano che si deterioravano.



Non bisogna trascurare anche l'influsso delle altre culture mediterranee. In particolare molti elementi che compongono l'architettura greca erano già presenti in quella egiziana. Solo nell'architettura greca trovano però quella sintesi fra monumentalità e armonia e quella coerenza logica così caratteristica.

età classica:

L'architettura dell'età classica ha il suo apice negli edifici che costituiscono l'Acropoli di Atene, costruiti nell'ordine dorico e ionico.



Il Partenone è l'edificio maggiore per dimensioni ed importanza. Edificato in ordine dorico ma con proporzioni che si avvicinano allo ionico, ha delle proporzioni perfette nella corrispondenza fra le diverse parti e il tutto. L'equilibrio e i rapporti modulari che ne costituiscono la geometria di base non sono applicati rigidamente, ma si ritrovano anche diverse correzioni ottiche (entasi) nelle colonne e nello stilobate per ovviare agli effetti della forte luce mediterranea ed evitare effetti di schiacciamento dovuti alle dimensioni. L'età classica sul finire del periodo si caratterizza anche per una razionalizzazione della struttura e disposizione della città, gettando così le basi dell'urbanistica.

età ellenistica:

L'architettura ellenistica non è più l'arte della polis, ma diviene il linguaggio delle città e delle capitali delle monarchie di cultura greca e orientale. L'età ellenistica vede la diffusione dell'architettura greca anche al di fuori della Grecia e delle colonie, a seguito dell'unificazione politica e culturale di vaste aree del mondo antico, sotto l'impero di Alessandro Magno e dei regni ellenistici costituiti dai suoi successori.



Gli ordini architettonici vengono mantenuti e anche la struttura di base di alcuni edifici tradizionali, come i templi, ma a questi si aggiungono edifici più complessi e articolati, come biblioteche, magazzini, empori, portici urbani, residenze private ecc. Fra i complessi più significativi di questo periodo abbiamo l'acropoli di Pergamo, capitale dell'omonimo regno ellenistico, che comprende anche l'Altare di Pergamo (ora a Berlino) elevato per celebrare la vittoria dei Greci dell'Asia Minore sui Galati.

poi se vai su wikipedia...lo cerchi su google...trovi anke l'arte greca...tutto ciò l'ho preso su wikipedia sotto la voce architettura greca...ciaooo e buona fortuna:D:D:D
miba011162
2008-02-07 05:35:29 UTC
L'Architettura greca riveste particolare importanza per tutta la storia dell'architettura occidentale.

La codificazione che, in età arcaica, verrà sviluppata per l'architettura templare nei tre ordini dorico, ionico e corinzio diventerà con l'ellenismo il linguaggio universale del mondo mediterraneo.

L'architettura romana rielaborerà questo linguaggio,mantenendolo invariato nelle sue componenti essenziali grammaticali, e verrà di nuovo riscoperto (senza in realtà essere mai stato dimenticato) nel rinascimento e nei secoli successivi fino al XIX secolo.

Abbandonato definitivamente dal Movimento Moderno (sebbene un ordine classico latente sia rintracciabile nell'opera di alcuni architetti razionalisti), il linguaggio dell'architettura greca avrà una rinascita effimera con il postmoderno della fine del XX secolo.





* 1 Le origini

* 2 Età arcaica

* 3 Età classica

* 4 Età ellenistica

* 5 Bibliografia

* 6 Voci correlate





Fin dalle sue origini, risalenti al Medioevo ellenico, il tempio conservò la sua funzione di "casa del dio".

Il tempio veniva inglobato in una struttura decisivamente più vasta: il santuario, delimitato con precisione da recinti in legno o da mura.

Il perno del santuario era l'altare che sorgeva su un'altura, attorno alla quale venivano immolate le vittime (i greci in tale modo speravano di ottenere la condiscendenza del dio).

Nella celletta (in greco "naos") veniva custodita la statua, in legno o marmo, che rappresentava la divinità. In origine le dimensioni del tempio erano assai modeste, poiché l'accesso era consentito soltanto ai sacerdoti. Il tempio era costruito con le modalità e i materiali delle case comuni.

Col passare degli anni, venne arricchito da fregi marmorei, statue, stucchi e da bassorilievi.

Inoltre, il basamento su cui si poggiava la struttura venne gradualmente sopraelevato, facendo in modo che il tempio vantasse una posizione di spicco rispetto alle costruzioni adiacenti.

Età arcaica



Il periodo arcaico vede la codificazione degli ordini classici, in particolare il dorico e lo ionico, mentre il corinzio, che può essere considerato una derivazione dello ionico, ebbe fortuna soprattutto presso i romani.



Di questi due ordini, il dorico venne largamente utilizzato anche nelle colonie della Magna Grecia, mentre lo ionico, di carattere più orientale, soprattutto in Asia Minore.



L'origine degli ordini classici è controversa. Fra le ipotesi più accreditate, anche da fonti antiche, si suppone che gli elementi decorativi dell'ordine dorico fossero in origine elementi funzionali di una struttura di legno.

Ad esempio i triglifi sembrano derivare dalla testata delle travature della copertura, mentre le metope non sarebbero altro che l'evoluzione dei tamponamenti fra una trave e l'altra. Ciò sarebbe confermato anche dalla posizione dei triglifi, posti in corrispondenza di ciascuna colonna e quindi razionali dal punto di vista strutturale; inoltre i triglifi sono vincolati ad occupare l'angolo dell'edificio, di conseguenza nasce il "conflitto angolare", che si presentava ogni qual volta le necessità di rispettare la posizione del triglifo sull'asse della colonna e contemporaneamente sull'angolo dell'edificio venivano in contrasto.



L'origine dell'ordine dorico dall'architettura in legno è anche confermata da fonti letterarie come Plutarco, che descrive l'antico tempio di Hera a Olimpia con ancora presenti alcune colonne di legno, che venivano progressivamente sostituite da colonne in marmo man mano che si deterioravano.



Non bisogna trascurare anche l'influsso delle altre culture mediterranee. In particolare molti elementi che compongono l'architettura greca erano già presenti in quella egiziana. Solo nell'architettura greca trovano però quella sintesi fra monumentalità e armonia e quella coerenza logica così caratteristica.



Età classica



L'architettura dell'età classica ha il suo apice negli edifici che costituiscono l'Acropoli di Atene, costruiti nell'ordine dorico e ionico.



Il Partenone è l'edificio maggiore per dimensioni ed importanza. Edificato in ordine dorico ma con proporzioni che si avvicinano allo ionico, ha delle proporzioni perfette nella corrispondenza fra le diverse parti e il tutto.

L'equilibrio e i rapporti modulari che ne costituiscono la geometria di base non sono applicati rigidamente, ma si ritrovano anche diverse correzioni ottiche (entasi) nelle colonne e nello stilobate per ovviare agli effetti della forte luce mediterranea ed evitare effetti di schiacciamento dovuti alle dimensioni. L'età classica sul finire del periodo si caratterizza anche per una razionalizzazione della struttura e disposizione della città, gettando così le basi dell'urbanistica.



Età ellenistica



L'architettura ellenistica non è più l'arte della polis, ma diviene il linguaggio delle città e delle capitali delle monarchie di cultura greca e orientale.

L'età ellenistica vede la diffusione dell'architettura greca anche al di fuori della Grecia e delle colonie, a seguito dell'unificazione politica e culturale di vaste aree del mondo antico, sotto l'impero di Alessandro Magno e dei regni ellenistici costituiti dai suoi successori.



Gli ordini architettonici vengono mantenuti e anche la struttura di base di alcuni edifici tradizionali, come i templi, ma a questi si aggiungono edifici più complessi e articolati, come biblioteche, magazzini, empori, portici urbani, residenze private ecc.

Fra i complessi più significativi di questo periodo abbiamo l'acropoli di Pergamo, capitale dell'omonimo regno ellenistico, che comprende anche l'Altare di Pergamo (ora a Berlino) elevato per celebrare la vittoria dei Greci dell'Asia Minore sui Galati.

Buono studio, ciao.
anonymous
2008-02-07 05:33:04 UTC
ECCOLA IO L'HO PORTATA ALL'ESAME ED E ANDATO BENIXIMO..29...

Architettura greca

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Categoria:Architettura

Storia dell'arte

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L'Architettura greca riveste particolare importanza per tutta la storia dell'architettura occidentale. La codificazione che, in età arcaica, verrà sviluppata per l'architettura templare nei tre ordini dorico, ionico e corinzio diventerà con l'ellenismo il linguaggio universale del mondo mediterraneo.



L'architettura romana rielaborerà questo linguaggio, mantenendolo invariato nelle sue componenti essenziali grammaticali, e verrà di nuovo riscoperto (senza in realtà essere mai stato dimenticato) nel rinascimento e nei secoli successivi fino al XIX secolo. Abbandonato definitivamente dal Movimento Moderno (sebbene un ordine classico latente sia rintracciabile nell'opera di alcuni architetti razionalisti), il linguaggio dell'architettura greca avrà una rinascita effimera con il postmoderno della fine del XX secolo.

Indice

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* 1 Le origini

* 2 Età arcaica

* 3 Età classica

* 4 Età ellenistica

* 5 Bibliografia

* 6 Voci correlate



Le origini [modifica]



Fin dalle sue origini, risalenti al Medioevo ellenico, il tempio conservò la sua funzione di "casa del dio". Il tempio veniva inglobato in una struttura decisivamente più vasta: il santuario, delimitato con precisione da recinti in legno o da mura. Il perno del santuario era l'altare che sorgeva su un'altura, attorno alla quale venivano immolate le vittime (i greci in tale modo speravano di ottenere la condiscendenza del dio). Nella celletta (in greco "naos") veniva custodita la statua, in legno o marmo, che rappresentava la divinità. In origine le dimensioni del tempio erano assai modeste, poiché l'accesso era consentito soltanto ai sacerdoti. Il tempio era costruito con le modalità e i materiali delle case comuni. Col passare degli anni, venne arricchito da fregi marmorei, statue, stucchi e da bassorilievi. Inoltre, il basamento su cui si poggiava la struttura venne gradualmente sopraelevato, facendo in modo che il tempio vantasse una posizione di spicco rispetto alle costruzioni adiacenti.



Età arcaica [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Architettura greca arcaica.



Il periodo arcaico vede la codificazione degli ordini classici, in particolare il dorico e lo ionico, mentre il corinzio, che può essere considerato una derivazione dello ionico, ebbe fortuna soprattutto presso i romani.



Di questi due ordini, il dorico venne largamente utilizzato anche nelle colonie della Magna Grecia, mentre lo ionico, di carattere più orientale, soprattutto in Asia Minore.



L'origine degli ordini classici è controversa. Fra le ipotesi più accreditate, anche da fonti antiche, si suppone che gli elementi decorativi dell'ordine dorico fossero in origine elementi funzionali di una struttura di legno. Ad esempio i triglifi sembrano derivare dalla testata delle travature della copertura, mentre le metope non sarebbero altro che l'evoluzione dei tamponamenti fra una trave e l'altra. Ciò sarebbe confermato anche dalla posizione dei triglifi, posti in corrispondenza di ciascuna colonna e quindi razionali dal punto di vista strutturale; inoltre i triglifi sono vincolati ad occupare l'angolo dell'edificio, di conseguenza nasce il "conflitto angolare", che si presentava ogni qual volta le necessità di rispettare la posizione del triglifo sull'asse della colonna e contemporaneamente sull'angolo dell'edificio venivano in contrasto.



L'origine dell'ordine dorico dall'architettura in legno è anche confermata da fonti letterarie come Plutarco, che descrive l'antico tempio di Hera a Olimpia con ancora presenti alcune colonne di legno, che venivano progressivamente sostituite da colonne in marmo man mano che si deterioravano.



Non bisogna trascurare anche l'influsso delle altre culture mediterranee. In particolare molti elementi che compongono l'architettura greca erano già presenti in quella egiziana. Solo nell'architettura greca trovano però quella sintesi fra monumentalità e armonia e quella coerenza logica così caratteristica.



Età classica [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Architettura greca classica.



L'architettura dell'età classica ha il suo apice negli edifici che costituiscono l'Acropoli di Atene, costruiti nell'ordine dorico e ionico.



Il Partenone è l'edificio maggiore per dimensioni ed importanza. Edificato in ordine dorico ma con proporzioni che si avvicinano allo ionico, ha delle proporzioni perfette nella corrispondenza fra le diverse parti e il tutto. L'equilibrio e i rapporti modulari che ne costituiscono la geometria di base non sono applicati rigidamente, ma si ritrovano anche diverse correzioni ottiche (entasi) nelle colonne e nello stilobate per ovviare agli effetti della forte luce mediterranea ed evitare effetti di schiacciamento dovuti alle dimensioni. L'età classica sul finire del periodo si caratterizza anche per una razionalizzazione della struttura e disposizione della città, gettando così le basi dell'urbanistica.



Età ellenistica [modifica]



L'architettura ellenistica non è più l'arte della polis, ma diviene il linguaggio delle città e delle capitali delle monarchie di cultura greca e orientale. L'età ellenistica vede la diffusione dell'architettura greca anche al di fuori della Grecia e delle colonie, a seguito dell'unificazione politica e culturale di vaste aree del mondo antico, sotto l'impero di Alessandro Magno e dei regni ellenistici costituiti dai suoi successori.



Gli ordini architettonici vengono mantenuti e anche la struttura di base di alcuni edifici tradizionali, come i templi, ma a questi si aggiungono edifici più complessi e articolati, come biblioteche, magazzini, empori, portici urbani, residenze private ecc. Fra i complessi più significativi di questo periodo abbiamo l'acropoli di Pergamo, capitale dell'omonimo regno ellenistico, che comprende anche l'Altare di Pergamo (ora a Berlino) elevato per celebrare la vittoria dei Greci dell'Asia Minore sui Galati.
Cristal
2008-02-07 05:34:48 UTC
ti passo la mia: 10 punti me li merito pero perche io ci ho messo a farla in 7 ore

ciao

ARCHITETTURA GRECA



Scoprire e comprendere il mondo classico significa scoprire e comprendere almeno in parte le origini della moderna civiltà occidentale.



INTRODUZIONE STORICA

Verso il 1330 a.C invasori provenienti dalla frontiera settentrionale del mondo ellenico, noti come Dori provocarono la disgregazione delle basi stesse della civiltà micenea, ebbe così inizio il Medioevo Ellenico caratterizzato da un lato dalla dissoluzione delle vecchie forme politico-sociali della civiltà micenea, dall’altro dalla feconda incubazione di una nuova fioritura culturale; fu il momento di connessione tra età micenea ed età classica.



L’inizio della cultura ellenica è databile agli anni immediatamente successivi all’800 a.C, non ebbe confini ben definiti ma era diffusa dalla Grecia alle isole egee, dalle coste dell’attuale Turchia e del Mar Nero alla Sicilia e all’Italia meridionale, fino alla costa mediterranea della Spagna



Le popolazioni dei litorali della Grecia erano formate da due gruppi etcnici:

-ionico (Atene,Calcide,Eretria,12 citta della Ionia sulla costa occidentale dell’Asia Minore e Massaia)

-dorico (Sparta,Corfù,Rodi,Creta)



Nel 179 a.C questi popoli riuscirono a sopprimere l’opposizione dei loro maggiori rivali, Persiani e Fenici.

Il nuovo ordinamento ellenico non presentava un sistema unitario di governo ma era caratterizzato da staterelli autonomi di volta in volta governati da sovrani, da piccoli gruppi di potere e da una maggioranza di liberi cittadini



ORIGINE DEL TEMPIO

Gli architetti greci inseriscono i loro templi non secondo rigidi schemi prestabiliti, ma armoniosamente e lasciando intatta la bellezza della natura della quale intuiscono la sacralità. Cercano di capire i significati profondi e individuarli propri di ogni spazio naturale e di costruire disponendo gli edifici secondo una distribuzione apparentemente libera, in realtà raffinatamente connessa con questa esigenza profonda di armonia e sintonia con la natura.

Il tempio è il tipo architettonico al quale gli architetti greci dedicano principalmente le loro ricerche espressive ed estetiche.

Ogni polis anche se piccola si gloria del suo tempio per far si che la divinità viva all’interno della città.

Nei grandi santuari sorti fuori delle città accorrono pellegrini da ogni parte della Grecia. Inoltre durante le feste ‘’panelleniche’’ regnava sempre la pace.

I cittadini vollero dunque qualificare e sublimare al massimo il tempio quale dimora delle divinità protettrice dei singoli e di tutta la comunità e quindi volentieri dedicarono anni di lavoro alla sua erezione.



Inizialmente le prime espressioni dei templi sono semplici e povere partendo dalla soluzione a sala semplice rettangolare preceduta da un portico si arriverà in seguito alla complessa formulazione peristilia costituita dalla cella circondata da colonne.

Il popolo greco si muoveva e svolgeva i riti sacri fuori dal tempio,considerato la dimora della divinità. Il tempio greco racchiude la statua della divinità mentre i riti sacri si svolgevano nel recinto sacro.

Il tempio è organizzato basandosi su un asse si simmetria, il recinto sacro non segue questa stessa legge tranne che nel periodo ellenistico.

La scelta del luogo e della posizione, lo sfondo, la comprensione della poesia dei vari paesaggi e delle sensazioni che trasmettono agli uomini sono fattori fondamentali che contribuiscono a vitalizzare l’espressione architettonica.



(Templi arcaici) Nulla è rimasto dei primitivi templi realizzati con materiali poveri,cioè con pietre tenere, argilla e legno. Ci sono modelli in ceramica che danno un indicazione preziosa di questa genesi. Ci tramandano l’immagine di templi costituiti da un aula a pianta rettangolare , a volte absidata, coperta da un tetto a due falde e aventi sul davanti u piccolo portico sostenuto da due colonne e in alto una finestra per l’illuminazione dello spazio interno.



Dal punto di vista tipologico il tempio presenta una cella (naos) contenente la statua della divinità, che costituisce il nucleo di tutto l’edificio. Alla cella a pianta rettangolare possono essere associati altri spazi quali il portico (pronao) orientato verso oriente che conduceva direttamente alla cella e un locale per il tesoro anch’esso porticato nella parte posteriore (opistodomo).il prono e l’opistodomo ospitavano ricche offerte agli dei, erano chiusi con sbarre e cancellate metalliche.

Il tempio viene chiamato in antis quando presenta sul davanti un prolungamento dei muri laterali della cella o doppiamente in antis quando questo prolungamento di riscontra anche nella parte posteriore, prostilo quando presenta un portico anteriore, anfiprostilo quando ha anche il portico posteriore.

Inoltre può essere circondato da una fila di colonne (periptero) o da due file di colonne (diptero), ovvero può presentare semicolonne addossate alle pareti della cella (pseudoperiptero).L’insieme di colonne che circondano la cella si chiamano pitteroma.

Secondo il numero delle colonne sulla fronte di accesso il tempio rettangolare viene chiamato ad esempio tetrastilo,pentastilo,esastilo,eptastilo,octastilo…

Oltre ai templi a pianta rettangolare compaiono anche edifici a carattere centrico avente pianta circolare (tholos) in particolare destinati alla celebrazione di mitici eroi.



Prima di arrivare alla realizzazione in pietra e quindi basandosi sul sistema trilitico gli architetti avevano realizzato templi con i vari elementi componenti lignei.

Solo in un secondo momento si passò alla realizzazione di colonne e architravi in pietra. Ma nei primi templi in pietra i Greci tendevano ancora riecheggiare la tecnica costruttiva e la decorazione di quelli costruiti in precedenza in legno e in mattoni crudi con aggiunte di terracotta.

Il blocco di pietra doveva essere tagliato perfettamente sui piani di posa e non strisciato ma trasportato con apposite macchine. Per collegare poi le pietre tra di loro si facevano colature di metallo fuso nelle incisioni realizzate tra pietra e pietra creando così precisi elementi metallici di legamento.

Nei templi greci si passa da colonne di dimensioni in scala umana in legno a colonne di pietra di varie modulazioni e anche si arriva a soluzioni di dimensioni decisamente monumentali.

Le colonne greche non sono monolitiche, a differenza dell’architrave, ma sono formate da parti cilindriche (rocchi) sovrapposte. La colonna veniva dunque realizzate mediante rocchi sbozzati ma perfettamente eseguiti sul piano di posa e con un foro corrispondente all’asse della colonna per permettere il realizzare il collegamento di rocchi stessi. In un secondo momento intervenivano scultori e scalpellini che rifinivano e scanalavano le colonne in modo perfetto.(FOTO 11-78-79)



ETA’ ARCAICA

Dal 700 sino al 500 a.C.

Al regime monarchico subentrò un governo aristocratico grazie a:

-Nascita della polis: sorta dapprima nelle colonie dell’Asia Minore successivamente si diffuse poi anche nella penisola greca diventando il centro economico, politico, militare della società dominata dall’aristocrazia. Inoltre la polis poneva anche le premesse per il superamento del regime aristocratico.

-Colonizzazione del Mediterraneo:caratteristiche specifiche della vita delle colonie sono costituite da una nobiltà, incapace di operare una rapida riconversione della propria ricchezza terriera mediante l’investimento della sua rendita in attività mercantili e artigianali, presto soppiantata da una nuova classe di ricchi composta da mercanti,banchieri,armatori..Quest’ ultima, alleandosi con le classi medie e inferiori, da essa protetta contro sopraffazioni delle aristocrazie retrograde, conseguì a poco a poco il potere politico. Grazie all’assunzione dei poteri da parte di legislatori o arbitri tra cui i tiranni che svolsero una funzione positiva. Rappresentarono la forma di transizione alla democrazia perchè segna la vittoria decisiva dell’individualismo sull’ideologia della stirpe,limita lo sfruttamento del popolo,determina la vittoria del mercante sul proprietario terriero.



La polis e la colonizzazione influirono potentemente anche sulla vita culturale del popolo greco. La polis fece di ogni uomo un cittadino, nelle colonie la valorizzazione dell’iniziativa del singolo,un apertura a nuovi flussi di pensiero che portarono al fiorire di una nuova cultura e poesia.



ORDINE DORICO

L’ordine dorico è particolarmente legato alle aree del Peloponneso e alle colonie greche in Italia.

Si presenta in una forma essenziale con elementi meno slanciati di quelli degli altri ordini.



La colonna dorica non ha una sua base ma poggia direttamente su una platea (stilobate) circondata da gradoni (crepidoma).Il fusto della colonna è rastremato, cioè va restringendosi verso l’alto. Ha un profilo non costituito da una linea retta ma da una linea leggermente curva (entasi) che elimina l’effetto di rigidità, inoltre non è liscio ma ha scalmanature poco profonde unite a spigolo vivo e rendono più evidente la visione della rotondità del fusto stesso attraverso l’accentuazione del chiaroscuro. Il capitello è costituito dall’echino, forma tronco conica, e dall’abaco,a forma di parallelepipedo quadrato. Sopra il capitello corre l’architrave liscio che insieme al fregio, formato da triglifi,tavolette rettangolari aventi scalmanature verticali, e metope,tavolette di forma quadrata lisce o ornate da basso rilievi,e alla cornice costituisce la trabeazione. Tra l’architrave e il fregio vi è ina strisci piatta e sporgente (tenia) sotto la quale in corrispondenza di ogni triglifo è disposto un listello (regula) con gocce. La trabeazione si conclude infine con la cornice che sporge e presenta nella parte inferiore mutuli e gocce, mentre è coronata nella parte superiore dalla gronda sia sui fianchi del t


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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